Agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni cranio-sacrali. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.
Il fautore dell’Osteopatia cranio-sacrale è stato l’osteopata William Sutherland alla fine del 1800. E’ basata sul concetto del movimento delle ossa del cranio e il ritmo craniale. Sutherland ha scoperto che le suture delle ossa temporali nel punto in cui si articolano con le ossa parietali e con l’osso sfenoide presentano delle smussature. Fino ad allora si credeva che le ossa del cranio, dopo l’infanzia, fossero totalmente fuse tra loro
Questo “pensiero guida” portò Sutherland a studiare queste articolazioni, la mobilità presente in ognuna di loro e a scoprire il ruolo del meccanismo respiratorio primario (MRP).
Teoria di Sutherland era che le membrane durali agissero come cavi di tensione che consentono un leggero movimento delle ossa craniche. Ha usato il termine sistema di membrane a tensione reciproca (MTR) per descrivere il movimento ciclico di inspirazione ed espirazione del cranio.
La MTR include la colonna vertebrale, con un attaccamento al sacro, che si muove in sincronia con le ossa del cranio. Sutherland cominciò a insegnare questo lavoro per altri osteopati da circa il 1930 e continuò a farlo fino alla sua morte.